Il Sindaco è responsabile dell'amministrazione comunale; egli, pertanto, è legittimato ad emanare ordinanze contingibili ed urgenti in presenza o meglio per far fronte ad un pericolo imminente e attuale.
Il Sindaco, nella qualità di ufficiale del Governo, può adottare provvedimenti contingibili ed urgenti con lo scopo, la finalità di reprimere e prevenire pericoli che minacciano la pubblica incolumità. Tuttavia, l'esercizio del potere di emanare ordinanze contingibili ed urgenti ha carattere eccezionale e presuppone che, per salvaguardare le esigenze della popolazione locale, non possa farsi fronte con gli strumenti ordinari alla situazione di pericolo imminente ed attuale. Infatti, il presupposto della contingibilità ricorre quando si è in presenza di un evento del tutto abnorme, accidentale, eccezionale, del tutto inaspettato da parte dei consociati (cittadinanza). In sostanza, gli articoli 54 e 50 T.U. attribuiscono al Sindaco lo stesso tipo di potere; il primo fa riferimento ad un'ipotesi più generica, ossia alla tutela dell'incolumità dei cittadini. Il secondo, invece, fa riferimento ad un ambito circoscritto e più delimitato, ovvero la sanità e l'igiene pubblica.
Le ordinanze del Sindaco si caratterizzano per la loro temporaneità, anche perché è necessario che l'ordinanza indichi un preciso termine finale. Infatti, ritengo che sia illegittimo il ricorso da parte del Sindaco al potere di ordinanza contingibile ed urgente allorquando il provvedimento, in relazione alle sue finalità, rivesta il carattere della continuità e stabilità di effetti, eccedendo le finalità del momento, ed appaia destinato a regolare stabilmente una situazione o un assetto di interessi. Tuttavia, affermo che non è questa una regola generale da adottare e da seguire per ogni singolo caso. Infatti, l'ordinanza non deve necessariamente avere il carattere della provvisorietà, in quanto il suo connotato essenziale è l'adeguatezza della misura a far fronte alla situazione provocata dall'evento straordinario. È del tutto ovvio il fatto che, nell'adozione di provvedimenti contingibili ed urgenti non esiste, in astratto, un parametro di valutazione fisso da seguire. Quindi, la soluzione va individuata caso per caso, in base alla natura dei rischi e dei pericoli da fronteggiare. La durata dell'ordinanza è determinata nient'altro che dalle c.d. “esigenze obiettive” della fattispecie concreta.
Altro carattere che identifica le ordinanze in oggetto è proprio quello della c.d. proporzionalità. Quest'ultimo carattere fa obbligo ad ogni autorità amministrativa di prescegliere e di adottare nell'esercizio dei propri poteri lo strumento meno gravoso a carico dei soggetti destinatari.
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